Il Gruppo Menphis ed il vetro di Murano moderno

 Nato da un esperimento di un gruppo di designer, Memphis è una sorta di piattaforma di riflessione critica il cui scopo è quello di mettere in discussione le estetiche e le modalità di produzione dell'industrial design di quel periodo ed in modo deciso ha condizionato lo sviluppo creativo di decine di maestri del vetro di Murano .


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Il gruppo Memphis fu fondato nella casa milanese del grande architetto, fotografo e designer Ettore Sottsass che inizialmente ne fu la guida, portando così avanti l'esperienza dello Studio Alchimia di Alessandro Guerriero, si aggiunsero poi anche quelli che ne saranno i membri principali come Michele De Lucchi, Aldo Cibic, Matteo Thun, Marco Zanini, Martine Bedin, successivamente ne fecero parte anche Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Nathalia Du Pasquier, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Shiro Kuramatra, Javier Mariscal, George Sawden, inoltre un ruolo fondamentale per l'affermazione di Memphis lo ebbero la giornalista nonché direttrice artistica del gruppo Barbara Radice ed Ernesto Gismondi, presidente del collettivo e fondatore di Artemide ed in seguito tramite l'acquisizione dell' azienda VeArt pietra miliare della diffusione di lampadari di murano moderni.
Il nome del gruppo prende spunto dalla cultura Pop dell'epoca in quanto si narra che durante il primo incontro informale tra i fondatori avvenuto l'11 dicembre 1980, il giradischi si bloccò più volte sulla stessa frase della canzone di Bob Dylan "Stuck Inside of mobile with the Memphis blues again" ora, dato che Memphis è il nome sia della città natale di Aretha Franklin e di Elvis Presley che capitale dell'antico Egitto, gli ideatori decidono di utilizzarlo come emblema del loro collettivo che voleva creare una liaison tra storia e contemporaneità, tra cultura alta e cultura popolare del prodotto creando una sorta di reazione allo stile che aveva caratterizzato il design degli anni settanta, molto minimalista ritenuto senza personalità e caratterizzato da colori poco brillanti, nero in primis.

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Successivamente i membri del gruppo, spinti dall'ispirazione dell'art decò, pop art, il kitsch degli anni cinquanta, da temi futuristi, dalla vita quotidiana e dalla cultura di massa, si presentarono con vari proposte di lampadari di Murano moderni, di mobili ed altri oggetti molto colorati e con linee audaci. Più tardi, questi progetti vennero mostrati al pubblico grazie a collaborazioni con aziende produttrici di mobili e di ceramiche che li realizzarono e il 18 settembre 1981 furono esposti nella prima mostra alla galleria d'arte ARC '74 Milano.

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Gran parte degli oggetti, soprattutto i lampadari di Murano erano in vetro soffiato dai colori vivaci, oppure i mobili erano rivestiti in laminato plastico.
I designer del Gruppo Memphis facevano ampio uso  del vetro di Murano, combinando colori accesi e vivaci volti a generare ottimismo e distinzione sottolineando la normalità e la banalità della società di massa. 
Il linguaggio di Memphis riscosse un grande successo riuscendo ad ottenere spazio sulle copertine delle maggiori riviste, testimoniando così la perfetta sintonia con la cultura post-punk dei primi anni ottanta.
Nel 1985 Sottsass lasciò il gruppo poiché considerava raggiunto il suo obiettivo, ovvero quello di contrastare con uno stile aggressivo il design minimale dell'epoca, il gruppo Memphis giunse al capolinea nel 1988, segnando l'inizio di un'esperienza che resta rappresentativa di un fenomeno culturale degli anni ottanta, capace di rivoluzionare completamente il sistema utilizzando lo strumento principale del design ovvero creatività e prodotto.


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